Ibride Plug In, il problema di cui nessuno parla è grande come una casa

Le auto ibride plug-in hanno sicuramente alcuni problemi di cui nessuno parla e che invece sarebbero da monitorare attentamente.

Prima di parlare dei problemi, è bene dare una definizione di automobili ibride plug-in. Sono vetture che uniscono un motore a combustione interna ad uno elettrico, e sono dotate anche di una batteria ricaricabile.

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Auto ibride (electricmobility.it – Canva)

Possono funzionare anche in modalità elettrica, e ciò le rende chiaramente molto attraenti a livello commerciale. Ciò, peraltro, contribuisce a ridurre le emissioni nocive, ma anche a massimizzare l’efficienza del carburante.

Possono inoltre passare, senza praticamente alcun problema, dal motore elettrico a quello a benzina. Un vero e proprio doppio propulsore, insomma. Che però, come stiamo per vedere, è tutto tranne che perfetto. E benché la perforzione non esista affatto, cerchiamo di capire in cosa questo genere di automobili deficitano.

Auto ibride plug-in: cos’hanno che non va

Come stavamo dicendo prima, il ‘doppio motore’ di questi veicoli li rende sicuramente unici all’interno del mercato dell’automotive. E anche più complessi. Ci riferiamo ai potenziali costi di produzione maggiori – rispetto ai tradizionali veicoli a benzina e diesel – soprattutto a causa del maggior numero di componenti che potrebbero richiedere assistenza o riparazione. Quando si verificano problemi, inoltre, possono essere difficili da diagnosticare e risolvere. Richiedono infatti conoscenze e attrezzature specializzate.

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Auto ibride, quali sono i problemi di questo genere di veicoli (electricmobility.it – Canva)

E non è l’unica problematica legata a questi veicoli. C’è anche la gamma limitata da considerare, che mette in difficoltà gli automobilisti che vorrebbero acquistarne uno. Le poche infrastrutture di ricarica, poi, ci riportano ad uno dei fattori più critici della tecnologia elettrica: sono ancora fin troppo poche. Anche il degrado delle batterie va considerato. E’ ancora troppo alto, e per una manutenzione – doverosa – di una macchina di questo tipo è ai limiti dell’accettabile. Inoltre, pur essendo migliore delle auto a benzina e diesel, l’impatto ambientale è tutt’altro che pari a zero.

Con questo non stiamo dicendo che le ibride plug-in non hanno niente che funziona. Anzi; chi le costruisce le sta senza dubbio spingendo verso un futuro più sostenibile, ma gli ostacoli non mancano di certo. Sono moltissime le sfide, che spesso e volentieri vanno a scontrarsi con i costi fin troppo elevati.

Con il progresso della tecnologia e delle infrastrutture, comunque, i mezzi ibridi sono sicuramente destinati a diventare una scelta più conveniente e rispettosa dell’ambiente. Una proposta sulla quale tanti consumatori potranno di certo fare affidamento in ottica futura. Rintracciare i problemi non significa infatti chiudere una porta; casomai, invece, può aprirne una più grande e vantaggiosa. La strada è quella giusta, basta soltanto continuare a percorrerla al meglio.

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