Veicoli elettrici c’è un problema: non lo avevano considerato, si fermano subito

È appena successo e sta accendendo diversi interrogativi, è questo l’inizio della fine?

Quando si parla di veicoli elettrici gli interrogativi al riguardo sono da sempre molti, alcune volte alle domande è stata data risposta, molte altre, invece, i dubbi sembrano destinati a protrarsi ancora.

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Si fermano subito (Electricmobility.it)

E’ proprio per via di alcune perplessità che i potenziali clienti nutrono su questi modelli che non si può ancora dire che il mercato dell’elettrico abbia spopolato, soprattutto in Italia i consensi sono pochi con meno del 5% delle nuove immatricolazioni che hanno riguardato veicoli di questa categoria. Situazione però ben diversa in Norvegia dove ormai l’elettrico copre circa il 50% dei veicoli marcianti sul territorio. Ma è proprio in Norvegia che questa tecnologia ha mostrato una delle sue fragilità più temute. Negli ultimi giorni una flotta intera di autobus elettrici è rimasta ferma, creando grossi disagi ad Oslo, ma la situazione non sembra migliorare.

Nasce il “Paradosso di Oslo”: Passo falso senza precedenti nella mobilitazione elettrica

Che il freddo sia un problema per le batterie questo è risaputo. Rimanere con l’auto in panne, infatti, è un qualcosa che accadeva già in maniera esponenzialmente superiore con l’arrivo del freddo, anche prima dell’elettrico, per via della minor capacità della batteria di mantenere la sua carica alle basse temperature. È evidente che con i mezzi elettrici la situazione sia ancora più spinosa.

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Oslo, disagi per il brutto tempo (AnsaFoto) – Electricmobility

Contro l’ondata di gelo arrivo che ha colpito Oslo in questo giorni non vi è stato infatti sistema di riscaldamento delle batterie che ha potuto reggere. Le temperature tra i -7 ed i -14 gradi sembrano dunque essere state un ostacolo invalicabile e aver costretto la città a rivedere i piani. Siamo tutti consapevoli che la quantità di energia erogata da una batteria è direttamente proporzionale alla sua temperatura, motivo per cui in questo senso sembra che poco vi sia da fare, a meno di riuscire a cambiare le leggi della fisica.

A complicare però di molto la questione è ancora una volta il fattore climatizzatore, un accessorio che ad oggi rappresenta oltre il 30% del consumo complessivo e che nella freddissima città di Oslo è costato un calo ancor più critico dell’autonomia degli autobus, lasciando letteralmente a piedi centinaia di persone e veicoli. Per risparmiare sul climatizzatore gli esperti consigliano di utilizzare sistemi di riscaldamento a gasolio, ma è proprio qui che nasce il Paradosso di Oslo.

È inevitabile chiedersi quanto sia utile utilizzare bus elettrici per limitare le emissioni e poi abbinare inquinanti riscaldatori a gasolio che vanificherebbero il tutto, l’ostacolo però ad oggi non è ancora stato superato e sembra che prima di andare oltre sarà proprio questo il grosso problema sul quale lavorare.

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