Delusione autonomia: in questi casi puoi riprenderti i soldi, è gravissimo

Sapevi che se rimani deluso dalla tua automobile puoi aprire una bella causa? Negli States lo hanno fatto tante volte, il cliente ha sempre ragione.

Quando una casa automobilista pubblicizza il suo prodotto tende sempre ad esaltarlo come se fosse migliore di tutti quelli della concorrenza, il che è una normale strategia di marketing, anche se bisogna fare molta attenzione a quello che si dichiara in un annuncio pubblicitario dal momento che, sotto certi termini, si può parlare di pubblicità ingannevole ed essere puniti dall’antitrust.

Automobilisti arrabbiati con i marchi costruttori
Adesso le case produttrici devono rispondere di tutti i danni (Canva) – Electric Mobility.it

Se per esempio una casa produttrice X pubblicizzasse un’automobile con un range di autonomia di 800 chilometri ma si scoprisse che, alla prova dei fatti, questo valore è basso, magari dimezzato rispetto a quanto dichiara la casa, ecco che sorgerebbe un bel problema che farebbe fregare le mani a tutti gli avvocati in cerca di una bella class action per riprendere i soldi dei clienti “truffati” dalla pubblicità falsa.

Esattamente quello che è successo in passato in numerosi casi, spesso ancora non risolti, in cui l’antitrust di un determinato paese ha puntato il dito contro un produttore, reo di averla “sparata troppo grossa” sulle effettive capacità delle vetture che produce. Un motivo in più per leggere con attenzione il manuale di guida di un’auto prima di comprarla.

Attenti alle parole

Nel gennaio di quest’anno secondo Reuters la casa americana Tesla – ormai si parla sempre di lei – è stata multata per milioni di Dollari per aver esagerato il range delle proprie automobili sul mercato coreano, cosa che ha indispettito i propri clienti locali. Ma non è mica un caso isolato e non è successo certo solo con il marchio del visionario Elon Musk che non è l’unico a mentire…sulle dimensioni!

Peugeot ha mentito
Una Peugeot come quella coinvolta nel caso… (Stellantis) – Electric Mobility.it

Un lettore del periodico Vai Elettrico ad esempio ha lamentato un problema con la sua vettura, una Peugeot 3008 SW Hybrid che dai sessanta chilometri di autonomia in elettrico promessi dalla casa è in realtà passata in un paio di mesi a circa quaranta, una differenza che ha inquietato il cliente, pronto ora a passare per vie legali secondo le sue stesse ammissioni.

Ma come si può provare che un marchio abbia mentito sull’autonomia di un’auto elettrica? Dipende molto dalla legislazione dei paesi, negli USA ad esempio si può ricorrere ad una class action cercando altri proprietari che hanno avuto lo stesso problema. Nel caso di questa persona invece è più difficile perchè bisognerebbe trovare un modo di replicare i test condotti da Peugeot per provare che il marchio mente. Insomma l’onere della prova sta sempre al cliente!

Gestione cookie